Come trovare una nuova prospettiva del dolore: le due frecce

Spesso non ci è possibile evitare il dolore, in particolare se il dolore è cronico, come per la fibromialgia. Ma è possibile comprenderlo e valutarlo da un'altra prospettiva e capire che a volte non soffriamo solo per l'esperienza del dolore reale (prima freccia) ma anche per il modo in cui reagiamo (seconda freccia).

Il Buddha infatti, in un suo discorso, spiegò questo concetto attraverso l'immagine di un uomo che viene colpito da due frecce. Se la prima è inevitabile e ci provoca dolore, possiamo evitare di essere colpiti dalla seconda freccia e causarci così più sofferenza del dovuto.

Ma come possiamo fare?

Quando sentiamo dolore o ci succede qualcosa di spiacevole, dobbiamo cercare di non farci prendere da pensieri ed emozioni negative che andrebbero solo a peggiorare la nostra percezione negativa dell'esperienza, aumentando i livelli di ansia e stress.

Non identificarsi nel dolore e indagare nei propri pensieri non è facile ma la mindfulness ci può aiutare!

Bisogna lavorare su sé stessi e sulle proprie reazioni al dolore, restare nel presente e cercare di scindere la sensazione dolorosa da pensieri negativi. Controllate il vostro respiro e focalizzatevi sul punto che vi provoca dolore, guardate il vostro dolore senza giudizio.

Non è facile, lo so, perché le nostre reazioni sono spesso automatiche e impulsive, ma se ci accorgiamo che stiamo entrando in una spirale di pensieri negativi possiamo avere la capacità di fermarci in tempo, prima di farci ancora più male e causarci sofferenza.

Il segreto è allenarsi ogni giorno alla consapevolezza, con le piccole sfide quotidiane, in modo che quando arriveranno grandi problemi o dolori più forti, noi saremo pronti.

Un libro che mi ha aperto gli occhi sul potere dei nostri pensieri e di vivere il presente è “il potere di adesso” di E.Tolle (link affiliato), una guida illuminante per uscire dal dolore e vivere il presente.

Voi non siete il vostro dolore!

Un abbraccio,

Silvia

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