Viviamo in una società che quasi ci obbliga ad essere felici, ci sono libri che ti dicono che devi essere felice, pubblicità e film sulla felicità, ma in questo modo finiamo per sentirci inadeguati e sbagliati per non essere ogni giorno felici.

Ma quindi dobbiamo per forza essere felici e ottimisti? La risposta è NO. Tutti abbiamo alti e bassi, tutti proviamo rabbia, frustrazione, tristezza e momenti di sconforto. Ma la differenza sta nell’imparare a vivere il momento presente senza vivere costantemente nel passato o nel futuro.

Come dico sempre non date a nessuno il potere di farvi sentire inadeguati e sappiate che non esiste una formula magica per la felicità, perché è soggettiva, ognuno ha il proprio concetto di felicità.

Se però l’assenza di felicità si prolunga nel tempo e diventa sofferenza e insoddisfazione cronica allora diventa un disturbo depressivo e in questo caso bisogna confrontarsi con un professionista che vi possa aiutare.

Una causa poco conosciuta di sofferenza è una modalità di pensiero, quello di rimuginare sul passato, vivere troppo nel passato significa vivere con il dolore, continuare ad auto-causarci sofferenza per ciò che potevamo fare ma che ormai non possiamo cambiare, generando un atteggiamento vittimistico che porta a non voler più combattere e agire nel presente.

Cosa succede se ci troviamo in questa situazione?

Abbiamo uno scarso controllo sulla nostra vita, abbiamo continui disturbi fisici come tachicardia e difficoltà di respirazione, abbiamo disturbi comportamentali come disturbi del sonno e dell’alimentazione che vanno a peggiorare la vostra salute, innescando un circolo vizioso di pensieri, tensione e dolori continui.

Se pensate di avere pensieri sempre negativi su di voi e su ciò che fate, se non riuscite ad essere felici perchè siete troppo legati al vostro passato e così non riuscite a guarire le vostre ferite emotive, chiedete aiuto, una soluzione esiste!

Ora io vi domando volete prendere voi il controllo o volete lasciare al dolore il controllo della vostra vita?

“Guarire non significa che la ferita non è mai esistita, Significa che la ferita non controlla più la tua vita”

A.Dubey

Un abbraccio,

Silvia